Sono un giornalista, musicista, inguaribile curioso delle forme artistiche. Scrivo di musica e arte, ma più che le singole opere mi interessa il filo invisibile che le collega, che le attraversa e le proietta fuori dal tempo.

Ogni composizione, quadro, scultura è frutto di un mondo che la genera: un universo di idee, tensioni, sogni e conflitti determinanti per comprendere la vera essenza di un’opera, poiché l'arte nasce sempre da un contesto che le definisce, all'interno del quale viene riconosciuta come frutto autentico di un’epoca e di una cultura.

Da musicista, so che ogni singola nota ha bisogno del proprio respiro, di un movimento che la faccia vivere.
Come non si può ascoltare un quartetto senza cogliere la struttura che lo sostiene, così un’opera d’arte non può essere ammirata senza accorgersi delle tensioni che l’hanno fatta nascere.

Ma la costante meraviglia sta nel fatto che, guardando e ascoltando con attenzione, si scoprono collegamenti inattesi: singoli elementi o prospettive differenti che si insinuano attraverso il tempo anticipando ciò che verrà secoli dopo.

Questa è la mia ricerca: un viaggio attraverso la musica e l’arte che non è lineare, ma circolare, un percorso che scava sotto la superficie per svelare quei rimandi nascosti tra epoche e stili lontani tra loro. La bellezza infatti, non è mai un punto di arrivo ma una scoperta continua, intreccio di forme che dialogano tra loro senza mai smettere di raccontare qualcosa di nuovo.

Questo spazio sul web è il luogo dove cerco di svelare tali connessioni e anche su Fabbrica della Comunicazione - testata giornalistica online di informazione indipendente - mi occupo della rubrica Dimensione Arte.

Queste pagine sono un invito per chi legge ad osservare le opere lasciandosi sorprendere dagli spunti di riflessione che offrono, con il proposito ambizioso di capire meglio l'essere umano, noi stessi e gli altri.